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Governo Monti: tassa sugli animali domestici. Il web si infuria

Governo Monti: tassa sugli animali domestici. Il web si infuria

L’ipotesi di una nuova tassa che andrebbe a colpire gli animali domestici non sembra per nulla andare a genio agli italiani, disposti sì a stringere la cinghia in tempo di crisi, ma non a subire una tassa per il fatto di avere in casa dei piccoli amici a 4 zampe. E dunque nel corso delle ore la protesta via web si fa sempre più incalzante, soprattutto su Facebook e Twitter.

Secondo l’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, si parlerebbe di: un incremento di uno-due punti percentuali sull’Iva per le prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosiddetti “beni di lusso” per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati. Si vocifera poi dell’imposizione di una tassa comunale o regionale sul possesso dei cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i fondi destinati dal Governo alle Regioni potrebbero subire un taglio netto nei prossimi 3 anni.

Già prima della nomina a Premier, Mario Monti, circolava la voce secondo la quale l’Agenzia delle entrate avrebbe voluto classificare gli animali domestici come beni di lusso, ora con il nuovo governo tecnico pare invece che ogni famiglia dovrà pagare una tassa sul proprio animale domestico, da considerarsi non più come bene affettivo. La protesta, come detto, impazza sul web, a suon di post contro la presunta manovra del Governo, dal momento che una siffatta legge, oltre a impoverire le tasche di coloro che fanno sacrifici per mantenere se stessi e i propri amici a 4 zampe, potrebbe favorire gli abbandoni e le uccisioni di tanti poveri piccoli animali innocenti.

Per questo motivo l’AIDAA ha inviato una lettera al Ministro della Salute, il professor Renato Balduzzi chiedendo un incontro per lui per discutere di varie proposte, fra cui:  introduzione del fondo europeo per le sterilizzazioni, introduzione dei farmaci veterinari generici, facendo risparmiare oltre il 60% sul prezzo dei farmaci veterinari oggi pagati. Infine un inasprimento di pene e sanzioni per coloro che maltrattano o tengono gli animali in cattive condizioni, che, applicate ai massimali, consentirebbero allo stato di incassare 40 milioni di euro, che servirebbero a coprire tutti i costi per la gestione delle politiche del benessere degli animali per almeno 3 anni.

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