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Fuga d’acqua radioattiva da una centrale nucleare francese

Fuga d’acqua radioattiva da una centrale nucleare francese

Mentre il Giappone pensa allo spegnimento delle proprie centrali nucleari iniziando a puntare su soluzioni alternative, ieri mattina, il reattore 2 della centrale nucleare di Penly, nel nord-ovest della Francia, ha perso dell’acqua radioattiva, a seguito di due principi di incendio avvenuti a causa della fuoriuscita di olio caldo da una pompa all’interno del reattore.
EDF – la società che gestisce il sito nucleare francese – ha riferito che la fuga di acqua radioattiva “non comporta alcun rischio per l’ambiente“.

In un comunicato pubblicato sul sito web della centrale, EDF ha prima dichiarato: “I sistemi di sicurezza si sono attivati normalmente e il reattore si è spento automaticamente“, poi ha scritto: “Alle 13:15, i pompieri sono intervenuti nell’edificio-reattore dell’unità di produzione numero 2. Non ci sono stati feriti e l’evento non ha avuto alcuna conseguenza sull’ambiente“. Contrariamente a quanto affermato, una persona è però rimasta ustionata per spegnere gli incendi.
L’ufficio stampa dell’Autorità francese per la Sicurezza Nucleare (ASN) ha spiegato: “Lo stop automatico del reattore è stato causato dall’arresto di una delle pompe del circuito primario. Successivamente, EDF è entrata con i pompieri nell’edificio per vedere cosa stesse accadendo. Sono state riscontrate delle piccole pozzanghere d’olio che erano in fiamme. Così hanno spento l’incendio“.
Intanto, il reattore numero 2 della centrale nucleare francese ha cominciato a perdere acqua radiottiva – una notevole quantità di acqua, pari a poco più di 2 mila litri all’ora – ed il colosso energetico francese ha dovuto, alla fine, ammettere la fuoriuscita, dichiarando che: “Il liquido è rimasto nelle vasche di contenimento. Nessuna contaminazione esterna“.
Ieri, EDF aveva comunicato anche un altro problema al sistema idraulico, ma al reattore della centrale nucleare di Saint-Laurent-des-Eaux.

Greenpeace non è d’accordo: “Ciò che è successo oggi è un incidente grave“, ha dichiarato la responsabile Sophia Majnoni.
Yannick Rousselet, esperto di nucleare di Greenpeace France, ha spiegato: “Il circuito primario è quello che circola nel serbatoio (del reattore), quello che raffredda direttamente il combustibile. Una fuga dal primario è evidentemente molto importante, è una cosa seria ed è evidente che per il momento non si può dire che sia grave a livello di conseguenze ambientali o di salute esterne, perché per il momento non c’è niente. Al contrario, in termini di tipo di incidente, è un incidente grave nel senso della sicurezza. Spero che l’ASN esiga un controllo di tutte le pompe delle centrali nucleari“.
Un recentissimo sondaggio di Greenpeace Francia ha, intanto, messo in evidenza come due terzi della popolazione francese siano contrari all’atomo e ritengano che sia possibile uscire dal nucleare, puntando sull’energie rinnovabili ed incentivando il risparmio energetico. Il 67% dei francesi ritiene che potrebbe avvenire un incidente nucleare grave come quello del Giappone, mentre l’88% pensa di non essere adeguatamente informato in merito alle eventuali precauzioni da prendere in caso di incidente nucleare. L’80% degli intervistati è inoltre d’accordo sul fatto che la Francia è troppo dipendente dall’atomo ed il 54% ritiene possibile puntare sulle energie rinnovabili.

Karine Gavand di Greenpeace France ha dichiarato: “Sono 40 anni ormai che i governi, sia di destra che di sinistra, si rifiutano di prendere in seria considerazione l’eventualità di un incidente nucleare e, quindi, di preparare in modo adeguato la popolazione francese – due terzi della quale vive a meno di 75 chilometri da uno dei 58 reattori presenti nel paese. Nonostante molte simpatie di facciata, sia da destra che da sinistra, la linea dura del presidente francese – favorevole a mantenere in funzione tutto l’attuale parco nucleare – non incontra ostacoli e le prese di posizione concrete contro il nucleare non aumentano“.
Il presidente Nicolas Sarkozy – candidato alle presidenziali del 22 aprile e del 6 maggio – ha continuato ad affermare che andrà avanti con l’atomo.
Purtroppo, nell’agenda di svariati candidati alle prossime elezioni presidenziali francesi è prevista la chiusura di una sola centrale nucleare, durante tutto il futuro ed eventuale mandato: quella di Fessenheim. E, al tempo stesso, si valuta la possibilità di mettere in funzione l’EPR di Flamanville. I conti non tornano!“, ha proseguito Karine Gavand.
Anche se il principale sfidante di Sarkozy, il socialista Francois Hollande, sembra avere promesso una progressiva riduzione dell’uso dell’atomo.

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