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Fomalhaut svela i segreti sulle origini del nostro Sistema Solare

Fomalhaut svela i segreti sulle origini del nostro Sistema Solare

L’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), il sistema di radiotelescopi composto da 66 antenne che si trova nel deserto del Cile e che è stato voluto dallo European Southern Observatory (ESO), sta mostrando agli scienziati risultati molto interessanti.
Una delle sue scoperte riguarda Fomalhaut, una stella brillante visibile sia dal cielo australe che da quello boreale, sebbene in quest’ultimo sia bassa sull’orizzonte.

Fomalhaut si trova a 25 anni luce da noi e la sua prima immagine è arrivata a noi grazie al Telescopio Spaziale Hubble nel 2008. L’immagine mostrava un gigante gassoso con un sistema di anelli, ma non si riuscì a scoprire nulla di più.
In questi giorni, però, ecco la scoperta che Fomalhaut ha due pianeti – più grandi della Terra – nel suo sistema, i quali sono avvolti da un disco di polveri. I due pianeti sono importanti proprio per l’anello, in quanto lo tengono confinato entro bordi definiti esercitando un influsso gravitazionale sui granelli di polveri dell’anello, impedendogli di allontanarsi.
L’anello è distante dalla sua stella 140 Unità Astronomiche (l’Unità Astronomica è la distanza che separa la Terra dal Sole, ossia 150 milioni di chilometri) ed è largo 16 e spesso 2; mentre Fomalhaut è una stella “giovane”, di centinaia di milioni di anni, due volte più grande del Sole.
La scoperta è di una certa importanza, in quanto potrebbe mostrare la situazione del nostro Sistema Solare alle sue origini, quando gli scontri fra comete ed altri corpi celesti erano molto frequenti.

Sono stato davvero sorpreso. Per me si tratta di un numero estremamente grande“, ha dichiarato Bram Acke – dell’Università di Leuven in Belgio – riferendosi alle immagini analizzate e giunte da Fomalhaut.
Acke ha infatti scoperto che la temperatura della cintura di polvere va probabilmente dai -203°C ai -170°C e che la polvere della cintura è composta da particelle solide con dimensioni di pochi milionesimi di metro, simili alle particelle di polvere rilasciate dalle comete nel nostro Sistema Solare.
Secondo questi dati, è plausibile pensare che nella cintura ogni giorno avvengano collisioni fra comete, almeno due del diametro di 10 chilometri, oppure 2 mila comete del diametro di un chilometro; il che porta a pensare che dovrebbero esserci fra 260 miliardi e 83.000 miliardi di comete.
Göran Pilbratt, Project Scientist dell’ESA, ha affermato: “Queste belle immagini hanno fornito le informazioni essenziali necessarie per studiare la natura della cintura di polveri attorno a Fomalhaut“.
Lo studio è stato pubblicato su Astronomy & Astrophysics.

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