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Evasione da Regina Coeli, scatta la caccia all’uomo

Evasione da Regina Coeli, scatta la caccia all’uomo

Chi non ha mai visto in un film la classica scena di prigionieri che armati di una lima (nascosta in una torta se vogliamo considerare il tema più conosciuto) hanno lentamente tagliato le sbarre che li rinchiudevano e, con lenzuola annodate alla buona, sono poi fuggiti con tanto di pigiama a righe in barba ai loro disattenti carcerieri. Cosa da cinema? Non sempre, visto che quello che è successo a Roma è pressapoco la stessa cosa.

Non si sa se sia stata usata davvero una lima, ma quel che è certo è che i prigionieri evasi dal carcere di Regina Coeli, nel rione di Trastevere, le cose le hanno fatte per bene; infatti piuttosto che rischiare la discesa di tre piani con lenzuola annodate hanno usato una più pratica corda, con tanto di arpione per agganciarla più solidamente.

A mettere in atto questa fuga in stile Hollywood sono stati un romeno ed un albanese, che sono fuggiti intorno alle 8,30 di questa mattina. La polizia penitenziaria si è accorta quasi subito delle fuga, ma a quanto pare non abbastanza da evitarla; sembrerebbe infatti che nessuna sentinella controllasse il punto da cui sono fuggiti, permettendo comodamente ai detenuti di attuare il loro piano.

Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (cioè l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), ha spiegato: “i due erano detenuti nella seconda sezione dell’istituto. Si sono prima calati dal terzo piano al secondo della struttura, poi si sono agganciati al muro di cinta e sono scesi all’esterno dandosi alla fuga.

Purtroppo Beneduci ha spiegato che la mancanza di sentinelle non possa essere imputata a disattenzione da parte del personale della polizia penitenziaria, che avrebbe un grave problema di mancanza di organico, a fronte di un numero di detenuti superiore alla capienza stessa della struttura (1.180 detenuti sui 724 previsti). “I due fuggiaschi si sono infatti calati proprio davanti alle due garitte, prive ormai da tempo di sentinelle, per poi fuggire senza incontrare resistenza” ha concluso sconsolato Beneduci.

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