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Terrorismo, Europol: 5mila europei pronti a colpire

Terrorismo, Europol: 5mila europei pronti a colpire

Dopo gli assalti alla redazione del giornale “Charlie Hebdo” e al negozio kosher di Parigi, è ancora massima in tutta Europa l’allerta terrorismo. Il capo dell’antiterrorismo Ue Gilles de Kechove ha avvertito: “Non possiamo prevenire nuovi attacchi“, e ha aggiunto che non è una buona soluzione quella di mettere in prigione i cosiddetti “foreign fighters“, ovverosia gli europei andati a combattere in Siria ed in Iraq e poi tornati in patria, perché le carceri sono diventate “grandi incubatrici” di radicalizzazione. Rob Wainwright, direttore di Europol, che martedì ha parlato dinanzi ad una commissione del Parlamento britannico, ha detto invece che vi sarebbero fra i tremila e i cinquemila “fighters” europei andati a combattere in Medio Oriente e che potrebbero commettere attentati terroristici una volta rientrati in patria. Per Wainwright, l’Europa deve ora fronteggiare “la più grande minaccia terroristica dall’11 settembre“.

Intanto è stato identificato l’uomo che ha aiutato Hayat Boumeddiene, compagna di Amedy Coulibaly, ad arrivare dalla Francia alla Siria, con tappa in Turchia dal 2 all’8 gennaio: sarebbe Mehdi Belhoucine, francese di 23 anni, che avrebbe fatto parte di una filiera afghana. E’ stato invece arrestato ad Haskovo, in Bulgaria, su mandato d’arresto europeo emesso dalla Francia, Joachim Fritz-Joly, francese di origine haitiana, accusato di partecipazione a banda criminale con l’obiettivo di organizzare attentati terroristici“: l’uomo sarebbe amico dei fratelli Kouachi, gli attentatori di Charlie Hebdo, e va ora chiarita una sua eventuale complicità con essi. Anche in Italia vi sarebbero, secondo l’antiterrorismo e l’intelligence, decine di persone, tra magrebini fra i 25 e i 35 anni, marocchini, algerini e tunisini, ma anche italiani convertiti all’islam, pronti a trasformarsi in potenziali jahidisti.

La Procura di Roma ha aperto un‘indagine su alcuni stranieri musulmani residenti in Italia, soprattutto nel nord, e sospettati di avere legami con la jihad. Si tratterebbe di una decina di persone, iscritte nel registro degli indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo. L’indagine, condotta dal procuratore Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Giancarlo Capaldo, sarebbe partita dal monitoraggio di internet, e in particolare dall’osservazione di conversazioni via web tra i soggetti interessati e dei loro accessi a siti integralisti. I dieci, comunque, non costituirebbero una cellula organizzata ma sarebbero “cani sciolti”. A Milano, invece, sono almeno tre le inchieste aperte in Procura su presunti estremisti islamici.

In Francia, nel primo pomeriggio di martedì, si sono svolti intanto i funerali di Ahmed Merabet, il poliziotto ucciso davanti alla sede di Charlie Hebdo, che è stato sepolto nel cimitero musulmano di Bobigny, mentre a Parigi si è tenuta una cerimonia in onore dei tre poliziotti uccisi nella capitale francese e a Montrouge, e a Gerusalemme si sono svolti i funerali dei quattro ebrei uccisi nel negozio kosher. I vignettisti di Charlie Hebdo hanno invece presentato a Parigi la prima pagina del nuovo numero che esce mercoledì, sulla cui copertina viene raffigurato Maometto che piange: “Il nostro Maometto è simpatico. E’ il mio personaggio, esiste nella mia matita, esiste quando lo disegno. Ho disegnato un Maometto che piange, ho pianto anch’io” ha spiegato il vignettista Luz, che ad un certo punto è scoppiato in lacrime. Il settimanale satirico francese Canard Enchaine ha reso noto di aver ricevuto, dopo l’attacco a Charlie Hebdo, un messaggio di minacce: “Adesso tocca a voi”.

Photo Credits | Olieg Zabelin / Shutterstock

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