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Esplosione su autobus a Tel Aviv, attentato rivendicato da Hamas

Esplosione su autobus a Tel Aviv, attentato rivendicato da Hamas

Una bomba è esplosa su un autobus nel centro di Tel Aviv, nel viale Shaul ha-Melech, una delle strade più frequentate della città israeliana. I feriti sarebbero una ventina, sebbene in maniera non grave. Sia la polizia che il portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahu han definito l’esplosione come un atto terroristico. Secondo quanto si evince dal sito web della BBC a rivendicare l’attacco sarebbe stato Hamas precisando che il movimento palestinese avrebbe annunciato dagli altoparlanti di Gaza di essere riuscito a piazzare un ordigno su di un autobus nel centro di Tel Aviv.

Non appena le stazioni radiofoniche nella striscia di Gaza hanno dato notizia dell’attentato, pronti sono partiti i festeggiamenti, con colpi di arma da fuoco che sono stati sparati in aria in segno di trionfo. “Se davvero si tratta di una operazione della nostra resistenza, ce ne felicitiamo”, questo è stato uno dei primissimi commenti a Gaza da parte di una emittente di Hamas alla notizia dell’esplosione a Tel Aviv. Non suscita grande sorpresa l’attacco, in quanto già nei giorni scorsi le emittenti di Hamas avevano fatto sapere agli israeliani della possibile ripresa degli attacchi a Tel Aviv.

Nel frattempo, nell’attesa che giungano a dei risultati i negoziati tuttora in corso per un cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, ancor prima dell’alba l’Aviazione israeliana ha ripreso i bombardamenti colpendo un centinaio di obiettivi nell’enclave palestinese. Ad essere colpiti sono stati anche la sede del ministero per la Sicurezza Interna di Hamas e un edificio che ospita gli uffici di corrispondenza di diversi mass media stranieri. Affondati anche una cinquantina di postazioni per il lancio di razzi, tre depositi e una fabbrica di armi.

Nel corso di un appello diramato subito dopo l’attentato a Tel Aviv, Papa Benedetto XVI ha detto che “Odio e violenza non sono soluzione per l’aggravarsi della violenza tra israeliani e palestinesi nella striscia di Gaza”, suggerendo “iniziative e sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua e promuovere il negoziato.”

 

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