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Cota: “i manifestanti Tav tutti figli di papà”

Cota: “i manifestanti Tav tutti figli di papà”

Le proteste anti-Tav continuano ormai da anni ed i lavori per la Torino-Lione ne sono stati fortemente rallentati, sebbene i fondi siano ormai stati stanziati, i progetti ultimati ed i cantieri pronti ad operare. Le strategie utilizzate dai manifestanti sono variate a seconda del clima e se durante il periodo “caldo” subito dopo l’attacco dei Black Bloc a Roma ci sono state solo cortei pacifici nei pressi dei cantieri superblindati, non si è però esitato a mettere in atto guerriglia con sassaiole e spranghe per distruggere i cantieri nei periodi di minore tensione nazionale.

Adesso il cantiere della Tav è stato inserito all’interno del provvedimento che pone le “aree di interesse nazionale strategico” sotto la custodia dell’esercito e consente l’arresto di chi ne ostacola l’accesso o comunque la tranquilla prosecuzione dei lavori. Questo ha se possibile peggiorato ed esacerbato ulteriormente gli animi, ma è riuscito nello scopo di debellare gli attacchi violenti (per adesso almeno).

Oggi è intervenuto sul comportamento dei manifestanti il governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota, il quale ha commentato sprezzante che chi protesta contro la Tav sono solo giovinastri che non sanno nulla di cosa significhi guadagnarsi da vivere e per cui assumono comportamenti violenti all’interno di queste proteste solo per noia ed algia.

I giovani manifestanti sono solo dei figli di papà, gente che può permettersi di stare 3 mesi accampata e comprare maschere antigas più costose di quelle della polizia non è certo figlia di operai o delle classi sociali che si vantano di proteggere” ha detto con rabbia appena repressa il governatore del Piemonte, il quale aveva già in passato posto l’interrogativo di come dei giovani possano permettersi di presidiare così a lungo i cantieri, rimanendo distanti da casa per settimane intere.

L’ambiente è più importante, ma è importante anche realizzare la Tav, perché è un’infrastruttura che ci collega all’Europa e noi abbiamo bisogno di infrastrutture perché non possiamo rimanere indietro rispetto agli altri paesi, tanti più in un momento di crisi come questo”. 

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