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Claudio Scazzi scrive un libro sulla sorella Sarah

Claudio Scazzi scrive un libro sulla sorella Sarah

Mentre a Taranto continua il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto, il fratello Claudio ha deciso di raccontare tutto il dolore legato a questa tragica vicenda in un libro. Nessuna accusa diretta viene perpetrata ai danni della famiglia Misseri, ma soltanto degli sfoghi e delle amare riflessioni, che non sono mai volte alla ricerca dello scoop e della provocazione. Una ferita che, ormai a due anni di distanza dall’omicidio della giovane Sarah e sul quale aleggia ancora un fitto mistero, non accenna a rimarginarsi.

Sono stanco di questo tutti contro tutti. Fa perdere di vista il punto. E il punto è che Sarah non c’è più”, scrive Claudio. Il fratello di Sarah, come raccontato a Il Messaggero, si sfoga anche contro la Tv, rea di aver innescato dei veri e propri circuiti mediatici che hanno trasformato il piccolo paesino pugliese in una meta di curiosi e turisti dell’orrore che non perdono occasione di fare delle foto “ricordo” nei pressi del luogo dove si è consumato il terribile omicidio. Ricordiamo che la vicenda ha infatti avuto grande eco in Italia, seguita da tutti i mass media e culminata nell’arresto dello zio di Sarah, Michele Misseri in diretta Tv nella trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto? nella quale era ospite la madre di Sarah.

Le parole di Claudio sono molto dure, ma sembrano davvero rassegnate ad un destino che purtroppo non può essere certamente modificabile. “Nulla può restituire Sarah alla vita. Oggi il futuro non mi fa più paura. Semplicemente non esiste più”. In questo senso per Claudio trovare il colpevole non è cosa assolutamente indispensabile dal momento che nulla potrà più ridare la vita alla sua amata sorellina.

Attualmente per il delitto sono sotto processo davanti alla Corte d’Assise di Taranto, la cugina Sabrina Misseri di 24 anni e la zia Cosima Serrano di 55 anni, con l’accusa di omicidio doloso aggravato e lo zio Michele Misseri con l’accusa di occultamento di cadavere.

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