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Car sharing, i comportamenti più assurdi dei clienti

Car sharing, i comportamenti più assurdi dei clienti

Economico, pratico sempre disponibile: il servizio del car sharing sta spopolando nella grandi città, ma avete mai pensato che cosa si nasconda dietro, o meglio, all’interno delle auto che vi capita di noleggiare di tanto in tanto.

Il racconto emerso e pubblicato dal Corriere è quasi tragicomico e forse farà passare ai più la fantasia di appoggiarsi al servizio di car sharing enunciando una serie di “buone ragioni” per rinunciare all’auto in condivisione. 

Le compagnie di car sharing stilano dei dossier sui comportamenti più assurdi dei clienti: se per noleggiare un’auto essere iscritto al servizio e inserire la propria patente, è anche vero che non fanno certo paura i parcheggi in seconda o terza fila con conseguente multa.

Il dossier però mette in evidenza una serie di imbarazzanti episodi e/o incidenti per i comportamenti più che curiosi della variegatissima clientela.

Qualche esempio? Qualcuno ha pensato bene di parcheggiare l’auto all’interno di un cortile privato: insomma un’auto disponibile, ma impossibile da prendere. Qualcun altro ha pensato bene di usare la macchina condivisa come una mezzo per portarvi il motorino e usarla come mezzo di trasloco.

E se le categoria degli sbadati, quelli che all’interno dell’abitacolo dimenticano chiavi e cellulare (come minimo), è sempre ben nutrita, sembra che le cose peggiori capitino nel fine settimana quando le auto diventano una sorta di ristorante ambulante con resti di cibo, fra torte e patatine fritte, disseminate un po’ ovunque. Facile anche trovare residui di vomito, ricordo non troppo piacevole di una serata alcolica senza contare che nelle auto vengono abitualmente trovati  preservativi, regolarmente lasciti lì, o biancheria intima, dato che usare l’auto condivisa per i rapporti sessuali sembra interessare molti utenti. E se il fine settimana è il momento clou per far lavare le auto, è anche vero che le compagnie devono fare regolarmente i conti con chi crea falsi profili per poter via via usufruire degli sconti e delle agevolazioni per determinate categorie. Anche magari per attività illecite.

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