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Cadaveri di cani e gatti in frigo e spazzatura, chiuso allevamento

Cadaveri di cani e gatti in frigo e spazzatura, chiuso allevamento

La Polizia provinciale di Monza e Brianza ha sequestrato a Lentate sul Seveso un allevamento per cani in cui durante le perquisizioni sono state rinvenute quindici carcasse di cani chiuse in sacchi della spazzatura e alcuni gatti morti conservati in un frigorifero spento in avanzato stato di decomposizione.
I cadaveri, ritrovati in condizioni pietose, esposti al caldo e ai vermi e ricoperti di ragnatele, appartengono per lo più a Pastori tedeschi.
I proprietari del canile, nuovo e tuttavia mai ufficialmente entrato in funzione, hanno spiegato agli agenti di non aver potuto rendere operativa la struttura a causa della crisi economica. L’allevamento, ricavato in un appezzamento di circa 14.000 metri quadrati, era stato costruito con strutture prefabbricate per ricavarne evidentemente anche una pensione e forse un luogo di addestramento, tuttavia dalle indagini è risultato dismesso da almeno un anno.
I due coniugi brianzoli cui appartiene il canile vivevano in una casetta prefabbricata in legno proprio vicino all’edificio costruito in stile moderno dove erano conservati i cadaveri degli animali. In risposta ai poliziotti che chiedevano delucidazioni sulle ragioni dei macabri ritrovamenti, hanno raccontato che a causa delle ristrettezze economiche, in manca di entrate, non erano stati più in grado di eseguire lo smaltimento regolare degli animali morti.
Tuttavia gli inquirenti sospettano che tali decessi siano stati troppi e troppo ravvicinati, per cui toccherà adesso ai veterinari dell’Asl e alla Procura di Monza far luce sulle cause delle morti.
Intanto i proprietari dell’allevamento sono stati denunciati per maltrattamento di animali aggravato dall’emergenza sanitaria, l’intera area è stata sequestrata e verrà sottoposta a bonifica da parte dell’Asl.
L’operazione, condotta in collaborazione con il Nucleo di Guardie zoofile dell’Enpa di Milano, è servita anche a salvare le vite di tredici gatti che vivevano insieme ai coniugi in condizioni igienico sanitarie al limite della sopravvivenza e che sono stati presi in affidamento dall’Enpa.

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