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Bonanni: Fornero tenda la mano ai sindacati, salari bassi, bisogna alzarli

Bonanni: Fornero tenda la mano ai sindacati, salari bassi, bisogna alzarli

Raffaele Bonanni recepisce la disponibilità al dialogo del ministro, quindi solo un’ora dopo le dichiarazioni della Fornero apre affermando che le possibilità di intesa ci sono, ma per far ciò bisogna parlare di argomenti veri, come i salari dei lavoratori, da troppo tempo stagnanti e stroncati dalle tasse, come affermerebbero chiare cifre Ocse. Pertanto, pur non affermando affatto di aprire a possibili modifiche dell’articolo 18, il leader della Cisl si dice aperto al dialogo se questa questione fosse posta al primo posto nella discussione col ministro.

Alzi i salari ai lavoratori precari.” Questo l’esordio del messaggio di Bonannibisognerebbe riuscire ad aumentare i salari perché sono troppo bassi e non è cosa che ci sfugge. Conosciamo il divario nella distribuzione dei redditi, che è cresciuto negli ultimi 15-20 anni. La mia sensibilità è totale al dialogo, dopodiché bisogna solo cambiare le cose”.

Secondo Bonanni il discorso dovrebbe cominciare dai lavoratori atipici. Ad esempio un co.co.pro può prendere dagli 800 ai 1000 euro al mese; un lavoratore a chiamata, se non viene interpellato, può contare su un’indennità di soli 200 euro al mese, pur essendo dovuto rimanere in attesa; ma specialmente la “piaga” degli stage, ormai usati dalle aziende non per insegnare qualcosa a qualcuno, ma per sostituire le figure professionali a costo zero e tra l’altro senza fornire competenze e facendo lavorare senza paga persone non ancora abbastanza qualificate.

Secondo i dati Ocse, diffusi lo scorso maggio sulla tassazione dei salari, l’Italia sarebbe al 22° posto fra i 34 paesi industrializzati analizzati (nell’ambito della classifica dei salari netti a parità di potere d’acquisto). Risulta evidente, come ormai di regola da un po’ di tempo a questa parte, che i lavoratori italiani sono anche i più tartassati, superati solo dalla Grecia.

Insomma, secondo l’Ocse in Italia ci sarebbero buste paga leggere rispetto agli altri contribuenti europei in quanto il livello del prelievo fiscale e contributivo è “di almeno 11 punti superiore rispetto alle medie per tutti i tipi di famiglie.” Ad esempio un lavoratore single prende il 54% di quanto costa all’azienda, ossia un cuneo fiscale e contributivo che nel 2010 si è attestato al 46,6%. Valore che colloca l’italia dopo il Belgio (55,4%), Francia (49,3%), Germania (49,1%) ed Austria (47,9%). Per quanto riguarda invece le coppie sposate il cuneo fiscale è il terzo più alto, seguito solo da quello di Francia e Belgio, ma senza le politiche di questi due paesi a favore della famiglia.

Di questa mattina è la replica del ministro Fornero, la quale ha detto, rispondendo specialmente alle polemiche della Cgil: “nella mia intervista, non era proprio citato l’articolo 18, ma in questo campo non ci sono terreni inesplorati. Le mie parole erano un invito al dialogo, chi ci ha letto altro ha commesso un errore.” Poi ha risposto alle proposte di Bonanni in questo modo: “bisognerebbe riuscire ad aumentare i salari perché sono bassi, non è una cosa che ci sfugge. Conosciamo questo divario nella distribuzione dei redditi che si è creato e quindi valuteremo attentamente il da farsi.”

Il ministro ha poi precisato che non ci saranno concessioni sulle pensioni, ma certamente si interverrà sul settore giornalistico, che a suo parere ha per troppo tempo goduto di privilegi, dovuti principalmente allo stretto contatto coi politici, che andranno aboliti e permetteranno allo stato di far cassa onde raggiungere l’obiettivo auspicato di tassare meno i salari di tutti.

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