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Blitz anti-camorra: indagato anche l’autore della canzone “O capoclan”

Blitz anti-camorra: indagato anche l’autore della canzone “O capoclan”

Ben 5 ordinanze di custodia cautelare a carico di 41 affiliati a due clan camorristici che controllano gli affari illeciti a Ercolano, sono stati notificate dai  carabinieri della Compagnia di Torre del Greco di Napoli.  La maxi inchiesta della procura Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli è finalizzata ad eliminare un giro di affari illeciti che interessa la zona in questione.

Gli arrestati risultano essere tutti figure di spicco dei clan Ascione-Papale e Iacomino-Birra. Sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, omicidio, violazione alla legge armi, rapina e spaccio di droga.
Le indagini, che sono state coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia (Dia) di Napoli, sono stati  individuati i soggetti operanti nei clan e identificato gli autori sia dell’omicidio di Raffaele Filosa, ucciso a Ercolano l’8 luglio 2001, ed anche del tentato omicidio di Vincenzo Durantini, avvenuto sempre ad Ercolano il 13 dicembre 2010, e che è non è mai stato denunciato.

Oltre ad anche 5 donne fermate, sono stati coinvolti nell’inchiesta anche  l’autore, Nello Liberti, e un figurante del video “O Capoclan”, che è stato prodotto nel 2004, e che inneggia in maniera del tutto palese ai “valori” della camorra. Difatti la canzone, da come si può evincere dall’ordinanza del gip Luigi Giordano: “esalta il ruolo e le gesta del capo di un’organizzazione criminale, incitando al compimento dei reati tipici della criminalità organizzata”.

Inoltre, dalle indagini è emerso che alcuni figuranti del video, anche nella realtà facevano parte della scorta del boss Vincenzo Oliviero. Gli arresti sono stati effettuati in maggior parte tutti nella zona popolare di Resina.

I militari dell’Arma hanno anche identificato i soggetti coinvolti nel traffico di armi che esisteva  tra i clan e hanno portato alla luce anche due filoni estorsivi che erano esercitati nei confronti dei commercianti del luogo. Sempre nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni mobili e immobili per un valore di oltre 10 milioni di euro.

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