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Bimbo di Padova, minacce di morte all’ispettrice di polizia

Bimbo di Padova, minacce di morte all’ispettrice di polizia

Il caso di Leonardo, il ragazzino di 10 anni di Cittadella (Padova), prelevato da scuola con la forza dal padre e da alcuni agenti di polizia mentre urlava e si dimenava per non essere rinchiuso in un istituto, ha monopolizzato per alcuni giorni l’attenzione dei media per la comune reazione di sdegno che le immagini hanno suscitato nella maggior parte di coloro che hanno visto il video.

 
Al di là della storia del ragazzino, conteso fra i genitori divorziati, sono diventati noti loro malgrado anche alcuni protagonisti della vicenda come il padre avvocato, che si è rivolto ad uno psichiatra per ottenere l’allontanamento del bambino dalla madre, la famiglia materna, composta dai nonni e dalla zia, che ha filmato e diffuso la terribile scena e un’ispettrice di polizia, ripresa in primo piano mentre alle richieste della zia di Leonardo che implorava di lasciare il nipote minorenne mentre veniva trascinato sull’asfalto, rispondeva: “Io sono ispettore e lei non è nessuno”.

 
In particolare, l’ira di buona parte dell’opinione pubblica si è abbattuta sulla donna, che si è ritrovata sommersa all’improvviso da insulti e minacce, sia pubblicate sul web, sia giunte al 113.
Secondo persone a lei vicine, l’ispettrice, pur patendo un forte stress, ha deciso di continuare a lavorare, ma in accordo col marito, anch’egli agente di polizia, ha preferito evitare di mandare i figli a scuola per qualche giorno, anche in virtù del fatto che presso l’istituto in molti fra docenti, alunni e famiglie sono a conoscenza del mestiere che svolge.

 
Se nel video la responsabile dell’ufficio minori della Questura risulta distaccata e superba, al punto per alcuni da meritare le accuse di abuso di potere che le sono piovute sui social network, viene invece descritta dai colleghi come una poliziotta competente e professionale, dotata di umanità.
Tuttavia quanto accaduto a Leonardo ha avuto almeno un risvolto positivo, poiché il Garante dell’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora, che oggi si è recato presso l’istituto in cui è ospitato il bambino per verificarne le condizioni di salute, ha annunciato che, in accordo con il capo della Polizia, Antonio Manganelli, verranno presto avviati corsi di formazione per gli agenti che in futuro dovranno occuparsi di minori.

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