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Berlusconi: “Lo spread? È un imbroglio, cosa ci importa?”

Berlusconi: “Lo spread? È un imbroglio, cosa ci importa?”

Silvio Berlusconi, dopo aver definito offensive le reazioni all’estero per la sua nuova discesa politica, intervistato a La Telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5, alla domanda sulla crescita del differenziale fra i Btp italiani e il Bund tedesco, avvenuta dopo l’annuncio delle dimissioni del premier Mario Monti, ha risposto:

Per quanto riguarda lo spread, ma smettiamola di parlare di questo imbroglio, di spread non si era mai sentito parlare, se non da un anno a questa parte. Che cosa ci importa degli interessi che il nostro debito pubblico paga a chi investe nei del differenziale con la Germania? Tutto quello che si è inventato sullo spread è un vero imbroglio. La verità è che si è usato lo spread per cercare di abbattere un governo votato dagli italiani.

Anche per quella che è la corsa dello spread, Berlusconi sembra individuare responsabilità della Germania:

Siamo andati avanti da quando c’è l’euro a pagare il 4,3%, la Germania il 3,3%. Poi però la Germania ha deciso di fare una cosa nel suo interesse, ordinando di vendere tutti i titoli del tesoro italiani. A quel punto, i fondi americani e internazionali hanno pensato che, se la Germania vende, ci sarà sotto qualcosa e hanno iniziato a vendere anche loro. Gli investitori dunque per investire nel nostro debito pubblico e in quello dei Paesi ‘cicala’ hanno ritenuto di chiedere un premio per il rischio, anche solo teorico, che correvano, chiedendo il 14% alla Grecia, il 7% al Portogallo e il 6% a noi. La Germania ha approfittato di questo e forte del suo debito sovrano solido ha abbassato i tassi dell’1%. Ma a noi cosa importa?

 

L’ex Premier ne ha anche per Monti e per l’operato del suo governo tecnico, sostenendo che esso ha portato ad una crisi ben peggiore della situazione in cui vi era il suo governo a Palazzo Chigi. “Con questo governo il Pil è diminuito di oltre il 2%. Tutti gli indicatori economici sono peggiori di quando eravamo noi al governo. Tutto è peggiorato“, dice Berlusconi che aggiunge di voler presentare un movimento con forze nuove. “Alla prossima corsa elettorale, il “50% dei candidati sarà preso dal mondo del lavoro, il 20% tra gli amministratori locali che si sono comportati bene, un 10% di persone verranno dal mondo della cultura, dell’università e dell’arte”, solo il “10% tra quelli che sono i nostri parlamentari attuali”.

 

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