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“Avvenire”: “Berlusconi assisterà gli anziani disabili”

“Avvenire”: “Berlusconi assisterà gli anziani disabili”

Si avvicina per Silvio Berlusconi la fatidica data del 10 aprile, quando, alle 17, il Tribunale di Sorveglianza di Milano esaminerà la sua richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali dopo la condanna in via definitiva a quattro anni di reclusione, di cui tre coperti dall’indulto, nel processo Mediaset. Stando a quanto rivelato dal sito del quotidiano “Avvenire”, e confermato in ambienti giudiziari, l’Uepe, Ufficio esecuzione penale esterna, avrebbe inoltrato una relazione al Tribunale di Sorveglianza, chiedendo di impegnare l’ex premier per mezza giornata alla settimana in una struttura per anziani disabili nell’hinterland milanese, non molto lontano da Arcore. Secondo l'”Avvenire”, “questa pena è in grado di assicurare il recupero del condannato e di evitare recidive. Per questo ancora devono essere state escluse altre comunità, come quelle dei tossicodipendenti e dei pregiudicati, che solitamente non potrà avvicinare. Nè quelle per il recupero dei minori, data la prima condanna nel processo Ruby”.

L’ultima parola spetta comunque ai magistrati di sorveglianza, che dopo l’udienza, a cui parteciperanno anche i legali di Berlusconi, avranno cinque giorni per decidere se concedere l‘affidamento in prova ai servizi sociali o disporre invece gli arresti domiciliari. Nel primo caso, l‘Uepe convocherà l’ex premier per la firma del verbale con le prescrizioni da rispettare, come il divieto di frequentare pregiudicati o tossicodipendenti, il divieto di uscire di casa dalle 23 alle 6 e il divieto di allontanarsi dal territorio della Regione Lombardia o della Provincia di Milano. Da questo momento inizierà a decorrere la pena. Qualora, invece, i giudici optassero per gli arresti domiciliari, una misura più pesante, generalmente adoperata per chi è considerato socialmente pericoloso, Berlusconi verrebbe in pratica “affidato” ai carabinieri, e, salvo deroghe, potrebbe uscire di casa solo un paio d’ore al giorno.

Intanto ieri la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha rifiutato la richiesta, avanzata dalle parlamentari di Forza Italia Deborah Bergamini ed Elena Centemero e dall’avvocato dell’ex premier Ana Palacio, di imporre allo Stato italiano di applicare con urgenza misure che consentano a Berlusconi di candidarsi alle europee. Nel pomeriggio, Giovanni Toti, consigliere politico di Fi, aveva affermato, in merito al futuro politico di Berlusconi:Qualsiasi sia la sentenza del Tribunale di Milano del 10 aprile escludo che possa privare il leader dei moderati di agibilità politica. Già è una sentenza obbrobriosa, escludo che si possa applicare anche la pena del silenzio. Berlusconi ha promesso che sarà in campagna elettorale e ci sarà.

Le vicende giudiziarie dell’ex premier, però, non si chiudono con la sentenza di giovedì: egli infatti dovrà poi affrontare l’inchiesta Ruby ter, che lo vede iscritto nel registro degli indagati per corruzione in atti giudiziari, il processo sulla compravendita di senatori, che lo vede imputato a Napoli assieme all’ex direttore dell’“Avanti” Valter Lavitola, il processo d’appello sul caso Ruby, nel quale è imputato per concussione e prostituzione minorile, che si aprirà il prossimo 20 giugno a Milano, e rischia inoltre il rinvio a giudizio per aver reso dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria nell’inchiesta chiusa dalla procura di Bari sul “caso escort”. Vi è poi la nuova causa civile sul lodo Mondadori e la causa di divorzio da Veronica Lario.

 

 

 

 

 

 

 

 

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