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Regione Lazio, arrestato Franco Fiorito

Regione Lazio, arrestato Franco Fiorito

Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl alla regione Lazio, è stato arrestato dal nucleo di polizia Valutaria della Guardia di Finanza. La Guardia di Finanza ha eseguito nei sui confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica che aveva ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dal gip. Fiorito, che è stato già trasferito in carcere, è accusato di peculato, mentre i militari del nucleo delle Fiamme Gialle stanno eseguendo una decina di perquisizioni. L’appropriazione di una somma che si aggira intorno al milione e 300mila euro é l’ammontare dell’arricchimento personale che la Procura di Roma contesta a Fiorito, secondo quanto emerge dall’ordinanza.

C’è anche una nuova indagine che riguarda Fiorito: l’accusa è stavolta di falso e calunnia e l’indagine coinvolge persone del coordinamento del Pdl Lazio. Oggetto sarebbero le fatture taroccate consegnate alla stampa all’indomani della bufera sui rimborsi del gruppo alla Pisana. Nella giornata di ieri, Fiorito è stato interrogato per quattro ore e ha riferito di una riunione avvenuta il 12 settembre scorso, accusando il coordinatore del partito, Vincenzo Piso, di averlo costretto a distribuire la documentazione per danneggiare Francesco Battistoni, suo successore come capo del gruppo. Il parlamentare ha smentito, negando la circostanza.Estremamente dura la reazione del difensore di Fiorito, il noto avvocato Carlo Taormina che, in riguardo all’arresto di “Er Batman“, ha dichiarato:

Al di la di quelle che sono le pressioni mediatiche che reclamano che il capro espiatorio paghi per tutto. Accanto a Fiorito mancano 70 consiglieri. Il peculato non è pertinente, quei soldi entrano nelle casse del gruppo che è espressione del partito quindi equiparato a un’associazione privata. Al massimo si può discutere di un’appropriazione indebita. Faremo le nostre rimostranze nelle sedi opportune.

Il legale dunque ha fatto intendere che ci sarà ricorso contro il provvedimento di arresto del suo assistito.

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