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Arrestata dirigente universitaria: acquistava giocattoli erotici con i soldi dell’università

Arrestata dirigente universitaria: acquistava giocattoli erotici con i soldi dell’università

Una dipendente della Oklahoma State University  ha speso ben 80 mila dollari per comprare sex toys, lingerie e dvd per dimagrire: il tutto con la carta di credito scolastica. La donna è stata arrestata e portata in prigione, dopo essersi impossessata, ingiustamente, di fondi universitari, oltretutto usati per spese folli. Cynthia Shirleen Low, 46 ​​anni, è accusata di aver utilizzato una carta di credito, rilasciata da Oklahoma State University, dove ha lavorato come assistente finanziario nel reparto di Chimica. Per aver acquistato giocattoli sessuali e altri oggetti personali con i soldi dell’università, la donna rischia fino a 10 anni di carcere, se la Corte decidesse di condannarla.

La donna avrebbe giustificato le uscite dicendo che si trattavano di spese relative ad “attrezzature di laboratorio“, ad esempio un lettore DVD e altri oggetti utili per condurre gli esperimenti in laboratorio. La signora avrebbe speso 2.300 dollari per giocattoli del sesso, biancheria e vestiario, 530 dollari per trucco e 284 dollari sui videogiochi e DVD, tra cui uno su come perdere peso. Inoltre, la dipendente spendacciona avrebbe comprato quattro sex toys da Amazon.com, contrassegnandoli, nei registri di contabilità universitari, come materiali di consumo. La Low avrebbe dovuto usare la carta di credito messa a disposizione della struttura universitaria per acquistare materiale di laboratorio e di ufficio, ma sembra che la signora abbia pensato a tutt’altro.

L’impiegata ha rassegnato le dimissioni dal suo posto di lavoro all’Università di Stillwater, in Oklahoma, nel febbraio 2010. La Polizia, dopo accurate indagini, ha scoperto che la donna ha manomesso diverse fatture, affinché i suoi acquisti sembrassero legittimi agli occhi dell’ufficio contabilità dell’Università che ha truffato per diverso tempo. Alcune fatture falsificate sono state ritrovate anche nel computer da lavoro usato in ufficio dalla Low. Sospettato anche il marito della donna, Tommy Alan Low il quale, nel giugno del 2008, era andato in bancarotta, con più di 150 mila dollari di debiti. L’impiegata, al momento, rimane libera dopo aver versato una cauzione di 25 mila dollari. Il 30 dicembre, però, dovrà ripresentarsi in Tribunale.

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