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Anonymous mette in ginocchio i siti governativi: “Non si è vista equità”

Anonymous mette in ginocchio i siti governativi: “Non si è vista equità”

Anonymous, la sigla dietro la quale si nasconde una rete informale di hacker che in passato si è attribuita diversi blitz informatici, ha annunciato un attacco informatico ai danni di www.italia.gov.it, uno dei siti del Governo. Un comunicato diffuso on line ha annunciato: “A distanza di quasi un anno dall’ultimo attacco contro il governo, siamo tornati” ed, in effetti, collegarsi al sito è stato per alcune ora del tutto impossibile. Attaccato anche il sito dei neofascisti di Casapound. 

La nota di protesta di Anonymous recitava le seguenti parole:

Il nuovo governo si è presentato con l’aspetto frigido di chi non avendo mai praticato la politica dovrebbe risultare esente dalle tentazioni che noi italiani ben conosciamo. Sventolando parole a lungo agognate quali equità, giustizia sociale e rigore. Ebbene di queste non s’è ancora vista l’ombra, escluso il contegno con cui vi presentate ai media. Sappiate che siete sotto osservazione da più parti, e che non basteranno quattro buoni propositi.

La rete di hacker se la prende poi con i media sempre più invasivi e che sarebbero rei di aver plagiato le nostre famiglie, rendendoci tutti meno partecipi delle decisioni di pubblico interesse. “Anonymous e tutti i cittadini liberi e consapevoli non resteranno a guardare”, conclude infine il comunicato. L’attacco si e’ svolto in modalità “Ddos”: in tal modo i  computer degli Anonymous generano contemporaneamente centinaia di migliaia di false richieste di accesso al sito web preso di mira, sebbene sia interessante il dibattito che si è acceso sulla pagina Facebook Operation Payback, dove qualcuno ha iniziato a far notare come si manchi di un pizzico di organizzazione. Le ultime azioni di hackeraggio compiute dalla componente italiana della rete internazionale di Anonymus avevano preso di mira il sito web dell‘Enel, colpevole “di perseguire i propri interessi in modo indegno” e quello dell’Autorità Garante per le Comunicazioni accusata di “istituire una procedura veloce e puramente amministrativa di rimozione di contenuti online considerati in violazione della legge sul diritto d’autore”

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