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Alluvione in Russia, almeno 87 i morti

Alluvione in Russia, almeno 87 i morti

Mentre l’Italia brucia per l’afa dei diversi anticicloni africani che si stanno succedendo sulla penisola, la Russia è colpita da piogge torrenziali che hanno mandato in tilt il Paese causando un vero e proprio disastro naturale. Sono più di 87, finora, le persone morte a seguito delle inondazioni causate dalle piogge nella regione di Krosnodar, vicino al Mar Nero. Secondo quanto riferito dalla BBC le inondazioni si sono verificate la scorsa notte, colpendo all’improvviso le popolazioni colpite.

Per la gravità della situazione sono state anche bloccate le operazioni di export del petrolio nel porto di Novorossiisk, come ha fatto sapere un portavoce della compagnia che gestisce l’export petrolifero in Russia, la Transneft. Krasnodar è l’unica regione del sud della Russia ad avere accesso al Mar Nero, con 740 chilometri formati da coste. Per questo la zona è importante, oltre ad essere considerata un punto strategico per la struttura marittima della Federazione.

Come riferito da una fonte della polizia locale, sottolineando che si sta facendo il possibile per prevenire i saccheggi di massa: “Finora 56 cadaveri, tra cui quello di un bimbo di 10 anni, sono stati ritrovati nel distretto di Krymsk, mentre altri morti si registrano alle altre stazioni balneari”. Oltre ai cadaveri recuperati nella città e nei dintorni di Krymsk, altre nove vittime sono state segnalate a Gelendzhik, e altre due a Novorossiisk.

Nella regione di Gelendzhik, oltre 22mila persone e un ospedale sono rimasti senza energia elettrica, mentre il traffico sulla ferrovia Krymskaya-Bakanskaya e sull’arteria stradale Krasnodar-Novorossiisk è stato interrotto. Dalla capitale russa Mosca è partito immediatamente un aereo di soccorsi diretto a Krasnodar.

La situazione si prospetta davvero grave. Raggiungere le località più colpite dalle inondazioni è praticamente impossibile. Non è possibile intervenire con gli elicotteri a causa delle cattive condizioni meteorologiche e pertanto si può avanzare soltanto a piedi, con gommoni, mezzi anfibi. Allertata la protezione civile, non si esclude anche un prossimo intervento dell’Esercito.

 

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