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Al Duomo di Milano la salma del cardinale Carlo Maria Martini

Al Duomo di Milano la salma del cardinale Carlo Maria Martini

Un lungo applauso della folla ha accolto davanti al Duomo di Milano questa mattina a mezzogiorno il feretro con la salma dell’ ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, deceduto ieri 31 agosto a 85 anni all’Aloisianum di Gallarate (Varese), casa dei gesuiti, malato da anni di Parkinson.

I funerali verranno celebrati alle 16 di lunedì 3 settembre, giornata proclamata di lutto cittadino dal Comune meneghino, e sarà sepolto proprio nel Duomo, mentre la camera ardente è aperta da oggi nella cattedrale milanese, che rimarrà eccezionalmente aperta per tutta questa notte.

Il cardinale Carlo Maria Martini, che è stato per 22 anni arcivescovo di Milano (dal 1979 al 2002), era malato del morbo di Parkinson da molti anni. L’età e la malattia lo avevano portato nel 2002 a chiedere e ottenere di non prorogare il proprio incarico nel capoluogo lombardo, per ritirarsi a Gerusalemme a proseguire l’attività di studio e ricerca. Era rientrato in Italia per l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute nel 2008, e da allora aveva iniziato a limitare sempre di più le sue uscite pubbliche. E nonostante fosse stato indicato come possibile candidato al pontificato, aveva lui stesso distolto i colleghi dal votarlo proprio a causa delle sue gravi condizioni di salute. Di recente la sua situazione si era aggravata ed era entrato in fase terminale dopo metà agosto, non riuscendo più a deglutire, ma rimanendo lucido e scegliendo di rifiutare ogni forma di accanimento terapeutico.

“Appresa con tristezza la notizia della morte del cardinale Carlo Maria Martini dopo lunga infermità – è il messaggio che il Papa Benedetto XVI ha inviato all’arcivescovo di Milano, cardinal Angelo Scola – vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore, desidero esprimere a lei ed all’intera comunità diocesana come pure ai familiari del compianto porporato la mia profonda partecipazione al loro dolore pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa”.

Se ne va ”un maestro dell’annuncio e della testimonianza del Vangelo nella nostra epoca. Un Padre della Chiesa dei nostri tempi” ha dichiarato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, durantele ultime ore di vita del cardinale. ”Ricordo i due pilastri della sua spiritualità: la parola di Dio e gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, erano la sua radice come gesuita. Nella scuola della ricerca di Dio in tutte le cose. La sua lezione è anche essere stato una persona capace di avvicinarsi a tutti, aperto al dialogo senza riserve. Grande capacità di trovare punti d’incontro con gli altri”.

Coltissimo e illuminato, Carlo Maria Martini era stato definito “uomo del dialogo” per la sua ampia capacità di comunicare e dialogare e confrontarsi su temi spinosi per la Chiesa, tra cui quello dell’uso dei contraccettivi, delle coppie gay e della bioetica.

Messaggi di vicinanza e cordoglio sono stati inviati anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal sindaco milanese Giuliano Pisapia, dal presidente della Regione lombarda Roberto Formigoni, mentre sui social network, e in particolare su Twitter, si sussegue il tam tam di riflessioni rispettose sul decesso del cardinale ma anche sulla sua decisione di evitare l’accanimento terapeutico.

 

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