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Sbranato da due scimpanzé, 26enne in fin di vita

Sbranato da due scimpanzé, 26enne in fin di vita

Uno studente dell’Università del Texas di 26 anni è stato aggredito e sbranato da due scimpanzé in Sud Africa, mentre stava studiando il loro comportamento presso la South African Reserve. Il giovane è stato trascinato lungo il terreno per più di un miglio. In un caso che ricorda molto quello di Charla Nash, una donna del Connecticut, che nel 2009 fu aggredita da uno scimpanzè 200 chili che le strappò a morsi il volto, anche Andrew Oberle è stato vittima di un attacco di frenesia da parte delle scimmie che lo hanno morso più volte.

Le scimmie, chiamate Mickey e Amadeus, lo hanno afferrato per i piedi e tirato giù per la strada, nel loro recinto presso il Jane Goodall Institute Chimp Eden vicino a Nelspruit, in Sudafrica, dove prima di poter soccorrere il giovane, i paramedici sono stati costretti ad aspettare scorte armate per poter entrare e curarlo. Oberle, ricercatore americano, stava dando una lezione ai turisti come parte del suo master di laurea in Antropologia e Primatologia, con sede presso l’Università del Texas a San Antonio.

Aveva attraversato la prima delle due recinzioni che separano gli scimpanzé dai visitatori ed era in piedi vicino alla seconda recinzione, quando l’aggressione ha avuto inizio. I turisti sono stati scortati in salvo dai membri dello staff, mentre il direttore dell’istituto ha sparato colpi in aria per spaventare gli scimpanzé e tenerli lontani dal giovane.

I medici hanno poi stabilizzato Andrew sulla scena per poi trasportarlo in ambulanza in un ospedale privato a Nelspruit. Beeld ha riportato che il giovane ha perso parte di un orecchio e parte delle sue dita delle mani e dei piedi, ferite molto profonde, rimozione totale della pelle e dei muscoli di una gamba e di un braccio, fratture in tutto il corpo. Secondo quanto riferito dagli esperti a scatenare l’attacco degli scimpanzé pare sia stato un naturale istinto di difesa territoriale.

Il giovane ha subito sei ore di intervento chirurgico, con i medici che hanno tentato di ricucirgli tutte le ferite sia del cranio che del volto. Per il momento rimane in coma farmacologico.

 

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