Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Aggredito da omofobi, infermiere gli dice: “Diventa etero”

Aggredito da omofobi, infermiere gli dice: “Diventa etero”

Dramma della discriminazione a Reggio Calabria, dove un giovane omosessuale di 28 anni è stato prima insultato e poi picchiato in strada da un gruppo di ragazzi omofobi nel centro della città. Non finisce qua, Claudio T. è stato letteralmente umiliato anche al Pronto Soccorso, dove un infermiere gli ha “suggerito” di cambiare i propri orientamenti sessuali e diventare dunque etero, con l’aiuto di una terapia ormonale o di un supporto psicologico. Il giovane dopo l’aggressione si è poi rivolto alla Polizia, mentre la denuncia scatterà d’ufficio in quanto, a causa delle ferite riportate, la prognosi è riservata.

Molto dettagliato è stato il racconto del giovane, che spesso si esibisce come Drag Queen in alcuni spettacoli a Catania: 

Mi trovavo in centro, in via del Torrione, davanti ad un locale, in compagnia dei miei amici. Stavamo chiacchierando, intorno all’una e trenta. A un certo punto sono venuti a provocarci quattro o cinque ragazzi. Giovani, hanno tutti intorno ai 22/27 anni, i modi di fare dei bulletti. Alcuni credono di averli già visti. Reggio Calabria è piccola, ci conosciamo tutti, e loro sapevano il mio nome. Ci sfottevano e insultavano, ma inizialmente abbiamo cercato di ignorarli, facendo finta di niente. Dopo un pò, però, mi sono stancato, ho risposto ad uno di loro, chiedendogli cosa volesse. Lui si è risentito, e mi ha detto di piantarla, perché altrimenti sarebbe finita male.

Dopo un battibecco iniziale, il gruppetto decide di allontanarsi, ma da lontano iniziano ad arrivare insulti omofobi. I bulletti si avvicinano a Claudio e iniziano a provocarlo, fino a quando, dopo che una persona era intervenuta a cercare di riportare la calma, un ragazzo gli dà un pugno sul volto, facendogli sanguinare il naso. Gli amici di Claudio allertano il 113 e la Polizia raccoglie così la testimonianza di Claudio. Accompagnato da un rappresentante dell’Arcigay, il 28enne viene portato agli Ospedali Riuniti dove viene nuovamente umiliato, come raccontato da lui stesso:

Mi trovavo nella stanza, insieme al medico e ad un infermiere. Era vestito con una divisa verde, aveva intorno ai 55 anni, e non ho ben capito perché stesse là a seguire il mio racconto. Prima inizia a dirmi che avrei dovuto rispondere con le mani a quei ragazzi e poi arriva a chiedermi se fossi mai stato con una ragazza. Mi dice anche che secondo lui l’omosessualità è una questione di ormoni e che mi sarei dovuto rivolgere ad uno psicologo. Penso di essere più arrabbiato per quello che mi hanno detto in ospedale. Alle risatine e agli insulti, ormai, siamo abituati.  È la norma qui. E, conoscendo il mio carattere, sapevo che prima o poi una cosa del genere sarebbe successa. Ma mai mi sarei immaginato di sentirmi dire delle cose del genere in ospedale.

A Claudio è stata riscontrata una frattura pluriframmentaria delle ossa nasali con deviazione del setto nasale a destra, e per questo dovrà necessariamente operarsi. Dopo la consulta con l’Arcigay, il giovane sporgerà denuncia, forte anche della testimonianza e solidarietà di tutti gli amici e persone che gli hanno espresso affetto, anche tramite i social network; Facebook in primis.

Lascia un commento