Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Africa, rinvenuti resti umani risalenti a 1 milione di anni fa

Africa, rinvenuti resti umani risalenti a 1 milione di anni fa

In Eritrea, in Africa, sono stati ritrovati resti umani ed una distesa ricoperta di centinaia di pietre scheggiate dagli esseri umani di un milione di anni fa.
Lo straordinario ritrovamento – avvenuto in un’area di 400 metri quadrati – effettuato nel sito di Mulhuli-Amo da un team internazionale guidato da un italiano – il professore Alfredo Coppa dell’Università La Sapienza di Roma – è stato soprannominato “il santuario delle amigdale“.

Al Corriere della Sera, il professor Coppa – docente di antropologia – ha dichiarato: “Con il paleomagnetismo, l’area del ritrovamento è stata datata con precisione tra 980 mila e 1.030.000 anni fa. I manufatti litici di tipo acheuleano sono stati lasciati nel corso di una permanenza prolungata da parte di una forma tarda di Homo Erectus. Poi, a causa del dilavamento e dell’erosione differenziata fluviale ed eolica, sono stati raccolti sul terreno – forse l’antico fondo di un canale – che abbiamo esaminato“.
Le ricerche sono iniziate tra il 1994 ed il 1995, ma sono state riprese dopo il 2000, a causa della guerra con l’Etiopia. Numerose le difficoltà, anche a causa del clima; questa zona è infatti tra le più torride della Terra.

Il professor Coppa ha poi spiegato: “L’eccezionalità di questi ritrovamenti è dovuta anche all’età dei reperti: circa 1 milione di anni. È una fase in cui in tutta l’Africa si rinvengono pochi reperti a causa di una contrazione delle popolazioni prima di una successiva speciazione“.
Sono stati rinvenuti, infatti, anche alcuni resti umani, frammenti di ossa craniche ed un dente. I frammenti sembrano essere riconducibili ad un unico cranio, il che lo renderebbe il terzo individuo ritrovato in questa zona solo nell’ultimo anno; il primo ritrovamento risale a 17 anni fa. “Prima dell’ultima campagna, infatti, avevamo rinvenuto altri due crani, di cui uno anche con le ossa facciali“, continua Coppa.
Un milione di anni fa, questa parte dell’Africa era caratterizzata da una forte presenza umana ed era abitata anche da ippopotami, coccodrilli e bufali d’acqua, in quanto era una zona molto umida e completamente diversa da come appare oggi.
Le ricerche andranno avanti, con la speranza di trovare altri reperti, nei molti siti promettenti che sono stati localizzati nella zona.

Lascia un commento