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Affare della Santa Sede, marciapiedi di San Paolo fittati a 14 cent al giorno

Affare della Santa Sede, marciapiedi di San Paolo fittati a 14 cent al giorno

Vero è che la crisi si fa sentire per tutti i ceti, più o meno abbienti. Così come è vero che un contratto d’affitto del genere renderebbe felici parecchie persone che vorrebbero fittare qualche metro quadro nella splendida Capitale. L’accordo stipulato infatti tra il Comune di Roma e la Santa Sede ha davvero dell’incredibile, rappresentando per quest’ultima un vero e proprio clamoroso affare.

Come anticipato da Il Portaborse i marciapiedi, costituenti il perimetro della Basilica di San Paolo fuori le mura, sono stati “affittati” dall’amministrazione capitolina al Vaticano per la “modica” cifra di 14 cent al giorno. Una larghezza di circa 10 metri che alla Santa Sede costerà dunque 51, 65 euro l’anno per 30 anni. Una cifra che sicuramente non comporterà alcuno sforzo economico per il Vaticano e che rappresenta un prezzo totalmente fuori mercato. Il contratto è stato firmato il 5 marzo scorso e ratificato dall’assemblea capitolina.

Nella premessa della delibera, pubblicata online da Il Portaborse, è scritto che: La Santa Sede ha presentato un’istanza di concessione relativa la fascia antistante i muri perimetrali Nord ed Est del complesso extraterritoriale della Basilica di San Paolo fuori le Mura, della larghezza di circa metri 10, delimitata da un’adeguata recinzione con l’intento di garantire un’area di protezione lungo il perimetro della Basilica”.

L’istanza è stata presto accolta dal Comune di Roma, che ha impegnato sua Eccellenza Francesco Monterisi, arciprete della Basilica di San Paolo, a pagare 51,65 euro “su base annua, rientrando la fattispecie nelle vigenti disposizioni regolamentari per un periodo di anni 30, a decorrere dalla stipula della concessione con facoltà di rinnovo”Di contro, invece, l’arciprete s’impegna a “esonerare Roma Capitale da eventuali danni nel perimetro della Basilica, ad effettuare una manutenzione ordinaria dell’area, a non trasformare gli accessi pedonali in carrabili, a far accedere, nell’area in questione e a consentire loro eventuali lavori relativi, le Società di pubblici servizi per eventuali riparazioni dei condotti esistenti nel sottosuolo”.

 

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