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A Nizza sfilano pacifici gli anti-G20

A Nizza sfilano pacifici gli anti-G20

La manifestazione aveva provocato parecchie preoccupazione alle autorità francesi, che temevano l’intervento dei Black Bloc in scontri come quelli avvenuti a Roma nelle settimane scorse. Tuttavia il timore che aveva portato alla momentanea sospensione dei trattati dI Schengen si è dimostrato errato ed i manifestanti hanno sfilato in corteo pacifici ed ordinati contro il vertice del G20 in programma per i prossimi giorni.

Secondo gli organizzatori ci sarebbero stati ben 10000 persone, di cui la metà francesi, mentre i restanti sono stranieri arrivati prima delle misure di sicurezza che hanno di fatto inibito l’arrivo di chiunque altro. Un successo, sarebbe stato infatti raggiunto “un livello assai più alto del previsto nella partecipazione” secondo il dirigente sindacale della Cgt francese Didier Turrini. A garantire la sicurezza del corteo ci sono stati ben 2000 agenti della polizia in tenuta antisommossa.

 Nella mattina di ieri tre cittadini spagnoli sono stati trovati in possesso di “bulloni, piccozze, passamontagna e maschere antigas” sono stati fermati nei pressi della “Promenade des Anglais” solo poche ore prima della manifestazione. Altri tre uomini sono stati trovati in possesso di T-shirt e spille con l’iscrizione “black cross”. Questi i soli episodi segnalati da Pierre Hernry Bradet, protavoce del Ministero dell’Interno francese. Sempre secondo lui i gruppi più violenti di attivisti della galassia anarchica sarebbero stati bloccati grazie alla sospensione dei trattati di Shengen e solo pochi, quelli arrivati in anticipo, sono stati anche bloccati preventivamente.

Per l’occasione la città di Nizza ha ottenuto un rinforzo di 2500 poliziotti, mentre circa 12000 agenti sono stati dispiegati progressivamente lungo tutte le Alpi Marittime fin dall’inizio del summit fra i 20 governi economicamente rilevanti sul pianeta.

Dal vertice sono attese importanti decisioni, specialmente in relazione alla crisi europea, che in questi giorni tende a raggiungere livelli critici, specialmente in coincidenza con l’annuncio della Grecia di un referendum che rallenterà l’accettazione di Atene delle misure di Austerity necessarie a sbloccare gli aiuti dell‘Unione europea.

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