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Presentato alla Camera il rapporto Asvis “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”

Presentato alla Camera il rapporto Asvis “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”

Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ha presentato ieri alla Camera il primo Rapporto dell’associazione su “L’Italia e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, che analizza la situazione del nostro Paese rispetto ai 17 Obiettivi e ai 169 Target dell’Agenda 2030. Hanno partecipato all’incontro il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, in rappresentanza del governo, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il presidente della Fondazione Global Compact Network Italia Marco Frey, il presidente dell’Accademia dei Lincei Alberto Quadro Curzio, Maria Edera Spadoni e Lia Quartapelle, presidente e vicepresidente del Comitato Permanente sull’Attuazione dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Commissione Esteri della Camera, mentre le conclusioni sono state affidate al Presidente dell‘Asvis Pierluigi Stefanini.

Giovannini ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme, fornendo alcuni dati allarmanti sulla situazione italiana, come gli “oltre 4,5 milioni di poveri assoluti, un tasso di occupazione femminile inferiore al 50 per cento, oltre due milioni di giovani che non studiano e non lavorano”, o ” un rapporto fra ricchi e poveri fra i più squilibrati dell’area OCSE”, per concludere quindi chel’Italia dimostra di essere ancora molto lontana dal percorso di sostenibilità delineato dall’Agenda 2030 e dagli impegni sottoscritti all’Onu un anno fa. Eppure sappiamo di non avere alternative per garantire un futuro al Paese”. Con l’adozione dell’Agenda 2030 e dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile si era evidenziata l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e si era mostrato come la sostenibilità riguardi non solo la dimensione ambientale dello sviluppo, ma anche quella economica, sociale ed istituzionale, in una logica integrata. Per Giovannini, occorre quindi definire “una Strategia di Sviluppo Sostenibile”, nonché intraprendere “immediati provvedimenti da inserire nella prossima Legge di Bilancio“.

L’Asvis, che raggruppa quasi 130 organizzazioni della società civile, ha anche formulato le sue proposte per interventi e politiche che mettano al centro lo sviluppo sostenibile. Innanzitutto, secondo Giovannini, “tale principio va inserito nella Costituzione italiana, intervenendo sugli articoli 2, 3 e 9″, e poi si propone di trasformare il Cipe nel “Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile”, di coinvolgere la Conferenza Unificata per valutare le responsabilità delle Regioni e dei Comuni rispetto alle materie dell’Agenda 2030 e di creare un Comitato consultivo sull’agenda 2030 e le politiche per lo sviluppo sostenibile“. Si chiede inoltre che il Parlamento presti “una sistematica attenzione all’Agenda 2030“, e che “il Governo predisponga annualmente un “Rapporto sullo sviluppo sostenibile in Italia“, ed “avvii una campagna informativa estesa e persistente nel tempo sui temi dello sviluppo sostenibile e un programma nazionale di educazione allo sviluppo sostenibile“, mentre all’Istat viene chiesto di realizzare una base dati con gli indicatori esistenti per l’Italia tra gli oltre 230 selezionati dall’Onu.

Nel Rapporto vengono inoltre proposte politiche riguardanti: il cambiamento climatico e l’energia, chiedendo che l’Italia ratifichi l’Accordo di Parigi e spinga alla ratifica l’intera Unione Europea; la povertà e le disuguaglianze, per le quali si sostiene il varo di un Piano nazionale di lotta alla povertà e di politiche mirate ad aumentare l’occupazione femminile; l’economia circolare, l’innovazione e il lavoro, con la richiesta di tracciare un piano di incentivazione fiscale che incoraggi il pieno uso delle materie prime e la realizzazione di piattaforme di differenziazione, riciclo e valorizzazione dei rifiuti generati da produzione, confezionamento, distribuzione e vendita dei prodotti; il capitale umano, la salute e l’educazione, per i quali si sostiene l’importanza di investire in capitale umano, che dipende soprattutto da un’adeguata alimentazione, una buona salute e un’educazione di qualità; il capitale naturale e la qualità dell’ambiente, riguardo ai quali si chiede di accelerare gli impegni già assunti dall’Italia in ambito europeo ed internazionale; le città, le infrastrutture e il capitale sociale, in cui si propone di definire una Strategia per lo sviluppo urbano sostenibile su cui incardinare l’Agenda urbana nazionale e di approvare la legge sul consumo di suolo; e la cooperazione internazionale, per la quale si chiede che l’Italia punti con forza al rispetto degli impegni assunti internazionalmente riguardo all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (Aps).

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