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Strage di Dallas, Obama anticipa il rientro dall’Europa

Strage di Dallas, Obama anticipa il rientro dall’Europa

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di rientrare in anticipo dal viaggio in Europa, dove si trovava per il vertice Nato per poter essere presente a Dallas, in Texas, dove finalmente è stato catturato il responsabile della strage di poliziotti compiuta all’inizio della settimana durante una manifestazione di protesta pacifica per l’uccisione nei giorni scorsi di due afroamericani, Alton Sterling in Louisiana e Philando Castile in Minnesota.

Barack Obama

Il gesto folle sarebbe stato compiuto da Micah Xavier Johnson, militare venticinquenne che viveva con la famiglia a Mesquite, un quartiere operaio della periferia di Dallas, dove per un certo periodo giocava a pallacanestro e che era stato rimpatriato dall’Afghanistan dopo esser stato accusato di molestie sessuali nei confronti di una donna; il ragazzo è stato descritto come un essere solitario seguace dei movimenti militanti neri sui social e sebbene i suoi amici asseriscano che il giovane non fosse particolarmente interessato alla politica, la sua pagina Facebook suggerisce ben altro, dato che recentemente aveva dimostrato il proprio interesse per diversi gruppi militanti neri, tra cui l’African American Defense League e il New Black Panther Party, che era stato fondato proprio a Dallas.

Scartata quindi l’ipotesi che in una prima ricostruzione dei fatti vedeva la presenza sul luogo del delitto di due cecchini, avvalorata dal fatto che che nella manifestazione pacifica c’erano venti manifestanti armati che, sentiti i primi spari, hanno iniziato a correre, traendo in errore la polizia, sebbene tra le autorità alcuni politici, tra cui il governatore del Texas Greg Abbott, non scarta l’eventualità che il piano sia stato ordito da più soggetti e cerca possibili complici dell’ex militare, nella cui abitazione è stato trovato un vero e proprio arsenale.

La strage ha portato ad un inasprimento dei pregiudizi razziali sul suolo americano e questo non può non influenzare la campagna elettorale dei candidati alla carica di Presidente degli Stati Uniti d’America Hillary Clinton e Donald Trump, che da questo terribile avvenimento vengono messi a dura prova nella loro capacità di riuscire a rassicurare l’America e soprattutto di dimostrarsi all’altezza della carica alla quale ambiscono.

C’è troppa violenza e troppo odio ed è necessario ammettere che esistono ancora pregiudizi impliciti nella societa’ e anche nei migliori dipartimenti di polizia”, afferma Hillary Clinton, mentre Donald Trump dichiara: “Le divisioni razziali sono peggiorate, non migliorate. Renderemo l’America sicura di nuovo“.

Mentre la cittadina di Dallas piange le sue vittime in quella che si può definire come una vera e propria piccola guerra, il movimento Black Lives Matter ha organizzato diverse manifestazioni nelle piazze di diverse città americane per dire basta alla violenza della polizia contro gli afroamericani ed una manifestazione si è svolta anche a Londra.

Nel frattempo, il presidente Barack Obama salterà quindi la tappa del suo viaggio in Europa che l’avrebbe condotto a Marsiglia per poter essere presente ad inizio settimana proprio a Dallas ed offrire il proprio conforto spirituale ai cittadini di una città dove sfortunatamente il pregiudizio e le differenze razziali sfociano ancora in atti di violenza estrema.

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